Ritagli di una vita
Sono innamorata.
Mi guardi e mentre lo dici sorridi, seduta dall’altro lato di un tavolino in alluminio serigrafato, in un bar con poche pretese e buona musica, mentre i caffè si freddano e le parole incalzano.
Non è un sorriso qualsiasi ma contentezza vera.
Come il ritrovare una cosa che ti eri rassegnato ad aver perso, come il conoscere la risposta ma – meglio ancora – presagire la domanda, come arrivare alla fine della corsa e non sentirne la fatica senza per questo apparire odioso agli avversari.
Sono innamorata.
Le labbra sono di nuovo unite come se non avessi parlato ma l’impronta dell’allegria è rimasta loro stampata sopra. E poi ridi anche con gli occhi, con le fossette sulle guance, ridono perfino i tuoi capelli che ora stai tormentando con quelle dita da pianista.
L’inconfessato desiderio di ogni uomo è trovarsi ora al posto mio e sostenere uno sguardo come il tuo, pieno di promesse di felicità.
A patto di essere il destinatario di tanto sentimento.
Sento che stai per dirlo un’altra volta, faccio per anticiparti alzando una mano in segno di resa ma tu previeni me e peschi l’asso – di cuori, ovviamente – in questa immaginaria mano di poker.
Non mi sentivo così dai tuoi tempi.
Non mi facevano sentire così dai tuoi tempi…
Punto, scala reale massima. Il banco vince! Vince e sorride.
La playlist che devi aver concordato col destino tesse insieme i miei pensieri ed una voce che entrambi ricordiamo bene ora canta per noi, nonostante tutto ancora per noi…
Non so immaginare l’espressione del mio viso che tu, comunque, puoi sempre leggere prima e meglio di me. Quante altre volte, occhi negli occhi, ci siamo fatti bastare parole come queste per scaldare la nebbia di un inverno?
Mi guardi e mentre lo dici sorridi, seduta dall’altro lato di un tavolino in alluminio serigrafato, in un bar con poche pretese e buona musica, mentre i caffè si freddano e le parole incalzano.
Non è un sorriso qualsiasi ma contentezza vera.
Come il ritrovare una cosa che ti eri rassegnato ad aver perso, come il conoscere la risposta ma – meglio ancora – presagire la domanda, come arrivare alla fine della corsa e non sentirne la fatica senza per questo apparire odioso agli avversari.
Sono innamorata.
Le labbra sono di nuovo unite come se non avessi parlato ma l’impronta dell’allegria è rimasta loro stampata sopra. E poi ridi anche con gli occhi, con le fossette sulle guance, ridono perfino i tuoi capelli che ora stai tormentando con quelle dita da pianista.
L’inconfessato desiderio di ogni uomo è trovarsi ora al posto mio e sostenere uno sguardo come il tuo, pieno di promesse di felicità.
A patto di essere il destinatario di tanto sentimento.
Sento che stai per dirlo un’altra volta, faccio per anticiparti alzando una mano in segno di resa ma tu previeni me e peschi l’asso – di cuori, ovviamente – in questa immaginaria mano di poker.
Non mi sentivo così dai tuoi tempi.
Non mi facevano sentire così dai tuoi tempi…
Punto, scala reale massima. Il banco vince! Vince e sorride.
La playlist che devi aver concordato col destino tesse insieme i miei pensieri ed una voce che entrambi ricordiamo bene ora canta per noi, nonostante tutto ancora per noi…
Non so immaginare l’espressione del mio viso che tu, comunque, puoi sempre leggere prima e meglio di me. Quante altre volte, occhi negli occhi, ci siamo fatti bastare parole come queste per scaldare la nebbia di un inverno?
Non so capire se c’è una risposta adeguata ma, se anche fosse così, sono sicuro che non è importante.
Quante fotografie di noi dovranno scorrere in quest’attimo per fare da contrappeso a ciò che hai detto?
Quanti ritagli di una vita si devono collezionare per completare la raccolta e poi potersi dire, serenamente, “questa è fatta”?
La tua felicità è contagiosa e commovente.
Mi emoziona, una volta tanto, non essere costretti a rincorrere il passato per sentirsi vicini, ora solo complici innocenti nel tempo che sarà.
Ti guardo ed hai quell’aria furba di quello che sa già come andrà a finire il film e si gode i particolari sullo sfondo, quelli di cui tutti gli altri giù in platea non si accorgeranno mai.
Resisterti è impossibile e rido anch’io.
Chissà perché mi viene in mente quell’unica lettera che seppi scriverti e che non mi rendesti mai. Chissà se ora mi accontenterai.
Sono innamorata.
Non lo ripeti più ma ormai lo so; senza quasi aprire bocca ci siamo raccontati anni di silenzio e, per ciò che è stato, tanto può bastare.
Buona vita anche a te allora.
Mentre lo penso mi sento come un bacioperugina e rido della mia stupidità; mentre lo dico, invece, mi sembra quasi di dovertelo e anch’io mi sento in pace con il mondo.
Quante fotografie di noi dovranno scorrere in quest’attimo per fare da contrappeso a ciò che hai detto?
Quanti ritagli di una vita si devono collezionare per completare la raccolta e poi potersi dire, serenamente, “questa è fatta”?
La tua felicità è contagiosa e commovente.
Mi emoziona, una volta tanto, non essere costretti a rincorrere il passato per sentirsi vicini, ora solo complici innocenti nel tempo che sarà.
Ti guardo ed hai quell’aria furba di quello che sa già come andrà a finire il film e si gode i particolari sullo sfondo, quelli di cui tutti gli altri giù in platea non si accorgeranno mai.
Resisterti è impossibile e rido anch’io.
Chissà perché mi viene in mente quell’unica lettera che seppi scriverti e che non mi rendesti mai. Chissà se ora mi accontenterai.
Sono innamorata.
Non lo ripeti più ma ormai lo so; senza quasi aprire bocca ci siamo raccontati anni di silenzio e, per ciò che è stato, tanto può bastare.
Buona vita anche a te allora.
Mentre lo penso mi sento come un bacioperugina e rido della mia stupidità; mentre lo dico, invece, mi sembra quasi di dovertelo e anch’io mi sento in pace con il mondo.
She seems to have an invisible touch
She reaches in and grabs right hold of your heart