lunedì 5 febbraio 2007

"Handful of soul" di Mario Biondi

Superbo soul su un letto morbido di rhythm and blues oppure il contrario, se preferite. Il risultato, per fortuna, non cambia.
E se gradite mister jazz c'è anche lui, non manca proprio nulla.
Mentre il basso riempie bene tutti i vuoti del silenzio, la batteria muove discreta i propri passi e poi una grande voce nera (che meno nera non si può) ti prende con se e ti accompagna in quel locale piccolo e fumoso, quello da cui alcune sere sale lenta una musica dannata, quello con la piccola porta nera che sembra una uscita di servizio ed invece è l'ingresso principale per un temporaneo paradiso a sette note.
Menzione al merito per un tale (si fa per dire) Fabrizio Bosso la cui tromba arriva così in profondità che ti distrai e smetti persino di guardare il seno di quella cameriera che con te, fattene una ragione, proprio non uscirà mai!
Grande disco.
Take me up and let me down
hold me when i'm sad
take my eyes look around
take my ears listen to the stars
this is what u are

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